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Angolo
della Poesia di Lia Gori |
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LA CASACCIA
Quando ripenso a te ´ Casaccia´ mia Alle tue mura vecchie e stonacate Mi prende tanto la malinconia, Con te passai le più belle giornate
Restar con te io non potevo sai Sognavo allora di essere cittadino Presi la decisione: come mai? Non potevo restare un contadino
All´ industria pensai di lavorare Ed avere come gli altri la mia busta Tu queste cose non mi potevi dare E questa mi pareva cosa giusta
Non mi accorgevo che stavo sbagliando Che avevo in testa una gran confusione E sbagliai sì, e me ne accorsi quando Dovetti far lo schiavo del padrone
Ora ti hanno rimessa tutta a nuovo Con le tue mura belle e verniciate Guardandoti ti dico cosa provo Tanta tristezza di cose passate
Sei abitata da gente perbene E non più da rozzi contadini Ma tutto questo a te so non conviene Non eri abituata a certi fini
Grandi ricevimenti e grandi feste Dentro di te si fanno, e grandi spese Tu ch´ eri abituata a cose meste Ad umili person senza pretese
Come sopporterai tanti profumi E gran salotti tutti in vera pelle Di cose belle tu ne vedrai a fiumi Ma non hai più il pollaio con le stalle
Scusate questi versi un poco sciocchi Non ho avuto la possibilità di studiare Ma per leggere di Leopardi ho avuto gli occhi Ed il diploma di quinta elementare.
Renato Corsi |
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